Casanuova del Mela

Dall’Intervista a Gino Pianigiani realizzata all’inizio degli anni 2000 – Archivio MuDChianti      

GP_Gino Pianigiani, proprietario e residente con la famiglia in loc. La Malpensata, Radda in Chianti, al tempo dei fatti. La figlia Antonietta ancora oggi possiede e abita La Malpensata. sono resenti anche AP_ Antonietta Pianigiani, figlia di Gino; CP_ Carlo Provvedi; MC _Marzio Cresci-intervistatore

MC: Quando si va a castellina c’è quella lapide. di due, marito e moglie… […]

GP: quella è una storia della guerra, quelli sono stati ammazzati dai tedeschi. […] Passò un partigiano da casa mia, coso, Resia delle Petreni, che gli era andato con i partigiani, e disse ora “o Giangio dateci qualcosa da mangiare, siamo due o tre e si vole andare a ammazzare un tedesco”, e disse questo partigiano, questo ragazzo. [..]  Gli andonno lì nella curva della casa di’ Mela, di Casanova di’ Mela; lì l’hai visto dove c’è quella curva brutta, secca; e si misero dietro a un ginepro con un moschetto e passò un camio, tirarono all’autista e l’ammazzarono.

Che di’.. c’era i manifesti dappertutto, ogni morto di noi… se n’ammazza dieci civili. […] E allora il fatto gli è questo qui: che questo successe, ammetto che successe alle 10 stamani, i tedeschi si misero tutti in movimento, misero…, fecero fare la buca a quelli della Casanova del Mela [ …. ] gli fecero fare la buca a tutti e gli misero ritti tutti al muro […] gli misero 5 o 6 volte per sparargli, questa gente e… poi arrivò un tedesco disse no no questi n non c’hanno che vedere, lasciateli. Ma nonostante tutto in un giro di du’ anni morirono tutti questa gente, di paura.

CP: Mi raccontava sempre i’ mi’ babbo, in un giorno li misero 8 volte ai muro; morirono tutti e due dopo la guerra; dopo ti dico chi erano

 

Iazzi Alfredo – Uccisione (lapide)

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Testo della scheda

In località San Fedele,  Radda in Chianti, Alfredo Iazzi, un civile, viene rastrellato da militari tedeschi assieme ad altri 70 civili all’imbrunire del 28 giugno 1944 e ucciso mentre tentava la fuga.

Tentarono di fuggire in due ma Iazzi fu ripreso e brutalmente picchiato a morte.

Gli altri civili furono poi deportati in Germania.  La lapide che ricorda la sua morte sul frontale della chiesa di San Fedele, ricorda anche Antonio Gagliardi disperso in Germania.

Iazzi Alfredo, nato nel 1917 a Chignolo Po (Pavia) e ivi residente.   (ndr stessa provenienza di Nello Mori ucciso al mulino di San Casciano il 30 giugno)

Negli atti di morte del Comune di Radda in Chianti risulta deceduto il 28.6.1944.
Negli atti della Commissione Regionale Riconoscimenti partigiani risulta come residente a Pavia.
E’ Sepolto nel Cimitero comunale di Radda in Chianti.

 

dalla scheda di G.Betti, M.Conti, San Fedele, Radda in Chianti, Siena, 29.06.1944 (http://www.straginazifasciste.it/?page_id=38&id_strage=4037)  visitata il 04/05/2020

Bibliografia

www.straginazifasciste.it – Scheda: San Fedele, Radda in Chianti, 29/04/1944
http://resistenzatoscana.org/

Claudio Biscarini, Messaggio Speciale. Le sigarette sono arrivate. Partigiani, badogliani e sabotatori nella Provincia di Siena, FM Edizioni, San Miniato, 2002

Documentazione fotografica

Note

Domande per lo sviluppo della ricerca

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Realizzato nell’ambito del progetto  Culturachianti Community: C3LAB, creative project – con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi – Siena

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