Istituzione

MudChianti

Questo il testo del documento che abbiamo sottoscritto per l’istituzione del  Museo Diffuso del Chianti 

I Firmatari del presente atto, in ordine di anzianità e per come si sono affacciati a questa avventura che ha segnato la loro vita, nel bene e nel male, e cioè  Marzio Cresci, nato a ——— Codice Fiscale  —– , Laura Dainelli nata a ——-  Codice Fiscale  ——— e Ilaria Alfani, nata ———- Codice Fiscale ———— nel pieno delle loro facoltà, in libertà e senza costrizione alcuna affermano che:

  1. Considerato che si sono occupati professionalmente, in maniera continuativa nell’arco dell’anno lavorativo, negli ultimi trenta anni (almeno dal 1990  al 2018) sia in qualità di soci della Cooperativa Archè prima e ArcheoProgetti dopo, sia come soci dell’Associazione “Emilio Sereni” e anche come privati cittadini di contribuire alla ricerca archeologica, antropologica e delle tradizioni del territorio chiantigiano, principalmente compreso nei comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Radda in Chianti e in maniera minore ma ugualmente da considerare compreso nella realizzazione di questa attività anche quello nei comuni di Castelnuovo Berardenga e per l’ambito fiorentino quello di Impruneta;
  2. Constatato e riscontrabile con documentazione specifica che questo impegno lavorativo ha prodotto una conoscenza approfondita e puntuale di questo territorio e che al di là della consueta e pur accurata realizzazione di servizi ha permesso di creare e gestire vere e proprie istituzioni che hanno caratterizzato in maniera sostanziale sia l’acquisizione di nuove informazioni sulla storia del paesaggio chiantigiano sia la produzione costante e continuativa della promozione e realizzazione di modelli culturali e educativi dei quali hanno usufruito in varia e specifica maniera tutti i cittadini, sia la comunità formata dai piccolini e dagli adolescenti, sia quella dei giovani, degli adulti e degli anziani, creando – come è normale – un vero e proprio legame con relazioni profonde tra le persone;
  3. Che tra le realizzazioni a cui si è fatto riferimento nel comma precedente ci preme ricordare:
    1. La scoperta e lo scavo archeologico a Poggio La Croce a Radda in Chianti (SI);
    2. La realizzazione del Parco Archeologico nella predetta località con il suo mantenimento a titolo gratuito tuttora attivo, la realizzazione – per quanto fin qui è stato possibile – di tutti gli atti formali per renderlo ufficialmente un museo compreso nel database della regione toscana e sede di attività educative importanti e continuative da 24 anni;
    3. La creazione e gestione per conto di enti pubblici per più di 18 anni del Centro Infanzia Adolescenza e Famiglia del Chianti;
    4. La realizzazione da 24 anni del progetto di educazione all’aperto denominato “Ominidi”;
    5. La realizzazione progettuale dell’allestimento del Museo Archeologico del Chianti Senese, la sua direzione e gestione dal 2006 al 2010;
    6. La realizzazione dei Capitoli Locali dell’Agenda 21 Locale del Chianti per uno sviluppo sostenibile e duraturo del territorio chiantigiano;
    7. La realizzazione delle veglie a Castellina e Radda in Chianti, denominate Incontri e Racconti:
    8. La progettazione e la realizzazione, con la firma dei quattro sindaci del Chianti, dell’Ecomuseo del Chianti (2009);
    9. La realizzazione dell’itinerario nel Paesaggio Fonterutoli-Il Poggino usufruendo di un finanziamento della Comunità Europea;
    10. La realizzazione di svariati progetti con le locali Istituzioni Scolastiche nell’ambito di progetti qualificati quali i Progetti Integrati di Area, i Progetti di Educazione Ambientale, ecc.
    11. Che per la quasi totalità di queste azioni da un minimo del 50% ad un massimo difficilmente quantificabile ma non inferiore all’80% le risorse sono state recuperate attraversi bandi di provenienza, per la maggior parte, regionale e provinciale e che quindi questo significa da una parte che il peso diretto sulle risorse comunali è sempre stato di una entità relativa ma soprattutto che queste attività, essendo state sottoposte a bando, hanno avuto una validazione specifica dagli enti preposti per quanto riguarda la loro congruità e efficacia.
  4. Che nonostante questo impegno profuso non si è avuta la possibilità di disporre di un ruolo stabile e duraturo nellle istituzioni del territorio per poter divulgare stabilmente e rendere permanente la trasmissione di questa esperienza acquisita;
  5. Con il timore che questa esperienza possa essere definitivamente dispersa per svariate, plausibili e possibili ragioni, senza aver avuto modo di lasciare nel territorio gli effetti benefici che ne potrebbero, a giudizio dei firmatari, derivare;

CON QUESTE PREMESSE E PER RENDERE TRASMISSIBILI QUESTI SAPERI ED IMPEDIRNE LA DISPERSIONE CREANDO ANCHE LE CIRCOSTANZE PERCHÈ POSSANO IN FUTURO TROVARE CHI CONTINUERÀ A MANTENERLI E SVILUPPARLI SIA NEI CONTENUTI SIA NELLE MODALITÀ

 

  1. Si istituisce il Museo Diffuso del Chianti Senese (MuDChianti) con lo scopo di rendere effettivamente fruibile l’esperienza acquisita dai firmatari che viene considerata e si configura come una vera e propria collezione museale immateriale, un sapere acquisito e documentato, che sarà reso fruibile utilizzando il modello del Museo Diffuso realizzandolo prioritariamente ma non in maniera esclusiva in forma telematica attraverso la schedatura, e la messa in rete tra loro, delle emergenze materiali e immateriali del territorio, utilizzando principalmente, nel momento attuale e specificandolo per dare concretezza all’istituzione, il software gratuito utilizzabile per la realizzazione di audioguide musaeli e itinerari didascalizzati denominato travel
  2. Tale realizzazione si configura come attività privata, non lucrativa, non in grado di ledere, limitare o danneggiare la proprietà altrui, pubblica o privata, materiale e immateriale;
  3. La realizzazione del MuDChianti sarà regolata e descritta in apposito e specifico statuto e regolamento da definire entro 120 giorni dall’istituzione. Un tempo ritenuto congruo per raggiungere l’obiettivo di darne adeguata comunicazione agli enti del territorio e ai cittadini tutti per ricevere, se ci sarà come crediamo e auspichiamo la volontà e la necessità, proposte, indicazioni e raccomandazioni al riguardo, che ci impegnamo fin da adesso a considerare ed eventualmente ad assumere;
  4. Fa parte del Museo Diffuso del Chianti il Parco Archologico di Poggio La Croce.

Letto, e sottoscritto in triplice copia consegnata a ciascuno dei firmatari più una depositata presso la sede dell’Associazione “Emilio Sereni” il 7 giugno 2018

Poggio La Croce – Radda in Chianti

     Marzio Cresci            Laura Dainelli                  Ilaria Alfani