Emilia Romagna – Biblioteche

cartolina2014_1_228x

RITRATTI D’AUTORE – Letture e commenti ad alta voce

Mercoledì, 19 Febbraio 2014

Parte venerdì 7 marzo la settima edizione di RITRATTI D’AUTORE – Letture e commenti ad altavoce, rassegna promossa dalla Biblioteca Comunale sotto la sapiente regia del direttore GUSTAVO CECCHINI. Sette appuntamenti imperdibili dove protagonisti saranno i personaggi, le storie, gli intrecci, le parole, le frasi, le emozioni, i suoni.

L’apertura venerdì 7 marzo con il filosofo DIEGO FUSARO è dedicata aODIO GLI INDIFFRENTI di Antonio Gramsci.“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e  partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti”. Così scriveva  Antonio Gramsci nel 1917. Al netto delle avventure che hanno attraversato un secolo breve ma denso più di ogni altro, l’indifferenza non ha cessato di essere il “peso morto della storia”: essa si declina oggi nella forma della “pigrizia fatalistica”, come la chiamava lo stesso Gramsci nei Quaderni del carcere, ossia della passiva e inerte accettazione dell’esistente come destino, vuoi anche come mondo naturale, sottratto alla storia e all’agire umano, tale da dover essere conservato non perché giusto e buono, ma semplicemente perché è. Dalla condanna dell’indifferenza come forma patologica del nostro presente occorre partire per destrutturare la mistica della necessità e riattivare il senso della possibilità e del rinnovamento. Venerdì 14 marzo sale in cattedra l’economista riminese STEFANO ZAMAGNI con L’IDEA DI GIUSTIZIA Amartya Sen.“La mia ricerca riguarda la possibilità di trovare un’intesa fondata sulla ragione su come ridurre l’ingiustizia nonostante le nostre diverse idee sullo stato ‘ideale’ delle cose ”. E’ con questa definizione che Amartya Sen descrive, nel libro “L’idea di giustizia” l’ambizioso progetto di fornire gli strumenti concettuali per accrescere la giustizia, rispondendo a domande quali: Perché dobbiamo accrescere la giustizia? Giustizia di che? Come mettersi d’accordo per accrescere la giustizia? Entro quali confini (comunitari, nazionali, globali)?. Un appuntamento importante che morde davvero sul nostro tempo, privo com’è, di giustizia sociale. Venerdì 21 marzo il “matematico impertinente” PIERGIORGIO ODIFREDDI presenterà il DE RERUM NATURA di Lucrezio.Duemila anni fa un uomo guardò alla cultura del futuro, e ne anticipò una buona parte in un’opera visionaria e avveniristica: l’uomo era il poeta Lucrezio, l’opera il poema “De rerum natura”. Tutte le grandi teorie scientifiche di oggi (l’atomismo fisico-chimico, il materialismo psicologico, l’evoluzionismo biologico) sono esposte e difese nei suoi canti. Tutte le grandi superstizioni umanistiche di ieri (la filosofia non epicurea, la letteratura non realistica, la religione non deista) sono criticate e attaccate nelle sue invettive. Il “De rerum natura” costituisce dunque, allo stesso tempo, un’opera di divulgazione scientifica e una testimonianza laica: esattamente le due chiavi di lettura del mondo alle quali ha legato il suo nome anche il “matematico impertinente” Piergiorgio Odifreddi. Ma allora chi meglio di lui può condurre il pubblico nei meandri del poema antico, e mostrare che la scienza moderna è in larga misura una serie di postille a Lucrezio? ” Si scopre così che le parole di un letterato classico e i pensieri degli scienziati contemporanei convergono nell’offrire una grandiosa visione del mondo. La rassegna prosegue, Venerdì 28 marzo con il teologo MARCO VANNINI alle prese con ATTESA DI DIO di Simon Weil.«Simone Weil ha convertito molti non cattolici, ha deconvertito molti cattolici»: è sufficiente questa affermazione di un eminente teologo per testimoniare quale rivoluzionario valore abbia assunto, nel Novecento, un pensiero che si dipana in una piccola costellazione di «libri duri e puri come diamanti, dal lento ritmo incantatorio, dal francese sublime» (secondo le parole di Cristina Campo). Una costellazione al centro della quale si colloca Attesa di Dio, raccolta di scritti – composti fra l’autunno del 1941 e la primavera del 1942 – apparsa postuma nel 1949 per le cure di Joseph-Marie Perrin, l’affabile padre domenicano che fu amico, confidente e destinatario delle sei lettere che, dettate da un ineludibile «bisogno di verità», costituiscono parte essenziale dell’opera. Ponendosi sulla soglia di una Chiesa che ha svilito la verità a linguaggio normativo, e rimanendo «in attesa» nel punto d’intersezione fra cristianesimo e tutto ciò che non lo è, Simone Weil esprime, attraverso «un esempio concreto e certo di fede implicita», l’urgenza di una nuova forma di religione e di una radicale trasformazione dell’anima. E ancora oggi non si esce illesi dalla lettura di pagine fra le più alte che nel secolo scorso siano apparse. Venerdì 4 Aprile il filosofo CARLO SINI presenta L’ELOGIO DELLA FOLLIA di Erasmo da Rotterdam.La celebre operetta di Erasmo immagina che la Follia sia una dea, la quale, davanti a una piccola folla meravigliata, mostra quanti e quali benefici riceva dalla sue mani e come, senza il suo intervento, nulla nella vita sia piacevole, conveniente o sopportabile. Dall’alto del suo podio, la Follia delinea così un quadro immortale dell’umanità, passando in rassegna tutti i vizi incarnati in varie categorie di persone e personaggi, non risparmiando né re né papi, con una satira feroce che colpisce ogni tempo. Il rettore dell’Università di Bologna, nonché insigne latinista, IVANO DIONIGIvenerdì 11 Aprile leggerà e commenterà passi da : LA BREVITA’ DELLA VITA di Seneca.Il senso della fuga del tempo e della caducità delle cose percorre tutta l’opera di Seneca. A questa realtà egli oppone una problematica saggezza, che invita a liberare lo spazio breve dell’esistenza dalle futili tensioni che lo consumano, vanificandone la potenziale ricchezza. Il tempo è il bene più prezioso dell’uomo; ma è anche quello più facilmente dissipato. Ecco l’impietoso spettacolo dell’alienazione umana, la massa frenetica degli affaccendati, il dramma delle vite consunte dalla brama di ricchezza e di potere; e, di contro, la figura del saggio, che nel dominio razionale di sé sa rendere intenso e fecondo ogni attimo dell’esistere e fa di ogni giorno che passa una vita. La brevità della vita è uno tra i piú famosi trattati dell’antichità, capace di indicarci ancora oggi la via per raggiungere la felicità e la pienezza del vivere. Chiude la rassegna, venerdì 18 Aprile Il teologo VITO MANCUSO con il CANTICO DELLE CREATURE di Francesco d’Assisi. “Laudato si, mi signore, per sora nostra matre Terra”: ecco l’invito di Francesco a lodare e ringraziare la terra su cui viviamo. È una possibilità offerta a tutti, per osservare e comprendere con uno sguardo vivo le crisi e le emergenze che abbiamo sotto gli occhi e alle quali non possiamo più sottrarci. Un nno alla vita in una preghiera permeata da una visione positiva della natura in quanto riflesso divino.   Gli incontri si terranno presso il Cinema-Teatro Astra di Misano Adriatico, via d’Annunzio 20 (street view / mappa) con inizio alle ore 21,00.Ingresso libero sino ad esaurimento postiInfo: 0541.618484mail: biblioteca@comune.misano-adriatico.rn.it Seguiteci anche sulla nostra pagina Facebook all’indirizzo: www.facebook.com/bibliotecamisano Sul canale MISANO TV saranno disponibili le registrazioni del ciclo di conferenze

 

 

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>